Una delle curiosità più affascinanti nell’apprendere il tedesco è scoprire parole che non hanno una traduzione diretta in italiano. Questi termini condensano in un unico vocabolo concetti che in altre lingue richiederebbero intere frasi.
Alcuni esempi
Fernweh: letteralmente “dolore della lontananza”. È la nostalgia di luoghi in cui non si è mai stati, la voglia di partire e vedere il mondo.
Schadenfreude: la sensazione di piacere nel vedere accadere qualcosa di negativo a qualcun altro. Una parola che rivela molto della sottigliezza psicologica del tedesco.
Kummerspeck: significa “grasso del dolore” ed esprime l’aumento di peso dovuto al mangiare in eccesso per consolarsi durante momenti difficili.
Torschlusspanik: la paura di non fare in tempo, di perdere occasioni con l’avanzare dell’età.
Fingerspitzengefühl: letteralmente “sensibilità delle punte delle dita”, indica una spiccata capacità intuitiva o tatto nelle situazioni delicate.
Questi vocaboli non sono solo “intraducibili”: raccontano un modo di vedere la vita e le emozioni tipico della cultura tedesca. Per chi vive a Vienna o in Austria, imparare queste parole significa anche comprendere meglio il modo di pensare locale, dove le sfumature emotive e sociali trovano spazio in termini precisi e suggestivi.
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