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farina italiana ed austriaca
Chi ha provato a fare una pizza italiana a Vienna lo sa: la farina è diversa! Ma perché? E cosa cambia davvero tra le farine italiane e quelle austriache?

🇮🇹 In Italia:
Le farine si classificano per grado di raffinazione, cioè quanta crusca è stata tolta dal chicco:
"00" – la più fine, bianchissima, perfetta per dolci e pasta fresca
"0" – leggermente meno raffinata, ideale per pane e pizza
"1" e "2" – più rustiche, con più fibre
Integrale – farina completa, senza eliminare nulla

Inoltre, molte etichette indicano la forza (W), utile per capire quanto una farina regge le lunghe lievitazioni. Ad esempio:
W < 180: biscotti e torte
W 200–260: pane comune
W > 280: pizza, focacce, panettoni

🇦🇹 In Austria:
Qui le farine si classificano in base al contenuto di ceneri residue, cioè quanti minerali restano dopo la combustione del campione. Più alto il numero, meno raffinata è la farina:
W480 (glatt o universal) – simile alla farina "00" italiana, perfetta per dolci e pasta
W700 – più simile alla nostra "0", buona per pane e pizza
W1600 – rustica, tipo farina "2" o semi-integrale italiana
Vollkornmehl – farina integrale

Attenzione: il tipo di glutine può variare molto! In Austria molte farine hanno glutine "debole", quindi per una vera pizza napoletana meglio usare farine italiane o rinforzare l’impasto con farine di forza (tipo Manitoba).

🧑‍🍳 Conclusione:
Se vuoi ricreare il gusto di casa in Austria, leggi bene le etichette e non farti ingannare solo dal colore della farina. E ricordati: ogni impasto ha la sua farina perfetta!


Scritto da Valentino de Rogatis

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