È un museo-archivio dedicato a Friedensreich Hundertwasser (1928-2000), artista, architetto e ambientalista austriaco, noto per il suo stile inconfondibile: colori vivaci, forme organiche, uso di mosaici, piante, natura integrata.
Si trova nel III distretto di Vienna (Landstraße), in Untere Weißgerberstraße 13, non lontano dal Danubio-Canale.
Storia e architettura
L’edificio era originariamente la fabbrica di mobili Thonet, costruita nel 1892.
Tra il 1989 e il 1991 Hundertwasser, insieme all’architetto Peter Pelinka, lo trasformò in museo, cercando di mantenere il più possibile la struttura originale, ma aggiungendo elementi tipici del suo stile: finestre asimmetriche, facciate decorate, mosaici, vegetazione che penetra nell’architettura (“alberi-inquilini” che crescono fuori dalle finestre), piani che non sono tutti rigorosamente orizzontali.
Il museo fu inaugurato il 9 aprile 1991.
Contenuti: collezioni e mostre
Collezione permanente di Hundertwasser: i primi due piani sono dedicati al lavoro di Hundertwasser: pittura, grafica, arazzi, modelli architettonici, oggetti che riflettono il suo pensiero ecologico e sociale, progetti non sempre realizzati, documenti fotografici, film.
Esposizioni temporanee: piani superiori dedicati a mostre d’arte contemporanea di artisti internazionali che spesso si confrontano con temi come ecologia, sostenibilità, natura, design innovativo.
Filosofia ecologica e sostenibilità
KunstHausWien non è solo “museo che ospita arte”, ma è pensato come un museo verde (“Green Museum”), con un forte impegno verso la sostenibilità.
Alcune misure concrete recenti includono: il passaggio a fonti energetiche rinnovabili, in particolare un sistema idrotermico che ha ridotto del 75 % il consumo energetico rispetto al sistema precedente; l’uso di illuminazione LED; l’installazione di un sistema che utilizza acqua sotterranea.
L’edificio ospita più di 260 specie vegetali; il giardino e le piante emergono anche come parte integrante dell’esperienza museale; ci sono modelli e esempi di sistemi ecologici, come impianti di fitodepurazione, “humus toilets” (toilette che permettono la separazione / trasformazione dei rifiuti organici), ecc.
Nel Distretto 
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