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Monastero_Mechitarista
I Mechitaristi sono un ordine religioso cattolico-armeno fondato da Mechitar di Sebaste (nato nel 1676) nel 1701. Ebbero origine nell’impero ottomano, ma a causa di persecuzioni e difficoltà politiche migrarono, stabilendo comunità anche fuori dall’Impero, come a Venezia.
Nel corso del XVIII secolo, dopo una scissione dall’ordine madre di Venezia, alcuni membri dei Mechitaristi si stabilirono a Trieste.
Nel 1810 l’imperatore Francesco I d’Austria concesse loro asilo in Vienna, e nel 1811 essi presero possesso dei locali di un vecchio convento dei Cappuccini (Kapuzinerkloster) a Vienna, dove avviarono anche una tipografia.

Architettura e sviluppo del complesso
L’edificio attuale fu progettato da Joseph Georg Kornhäusel. I lavori per la nuova ala principale iniziarono nel 1835-1837, dopo un incendio che aveva distrutto il precedente complesso.
Il monastero si sviluppa lungo la Mechitaristengasse, occupando numerosi piani e diverse ali, ed è caratterizzato da una facciata sobria ma monumentale, con portali ad arco, finestre con timpani, elementi pilastrati.
Nel 1874 furono aggiunte due ali trasversali e fu costruita la chiesa “Kirche Maria Schutz”, in stile neo-rinascimentale. La consacrazione avvenne il 15 agosto 1874. L’architetto Camillo Sitte contribuì al progetto della chiesa; uno degli altari laterali fu progettato da Theophil Hansen.

Elementi artistici e decorativi
Nel refettorio del monastero si trova un grande dipinto murale realizzato nel 1839 da Ludwig Ferdinand Schnorr von Carolsfeld, raffigurante la “Moltiplicazione dei pani e dei pesci” (“Speisung der Fünftausend”).
Vi sono altri dipinti importanti: nell’oratorio sopra la sacrestia c’è un “Altarbild Heilige Maria” dei Schnorr von Carolsfeld padre e figlio; anche un olio “Heiliger Joseph und Antonius” di Johannes Schindler.

Biblioteca, patrimonio culturale e funzione
Il monastero è uno dei più importanti centri di cultura armena al mondo. La sua biblioteca possiede una delle raccolte più vaste di manoscritti armeni (oltre 2.600 pezzi pregiati, alcuni risalenti al IX secolo) e molte migliaia di libri in lingua armena, nonché periodici, documenti, stampa antica ecc.
Il monastero gestisce uno small museum (piccolo museo) con oggetti sacri, documenti, manoscritti, e materiali legati alla storia armena.
È presente anche un ruolo sociale e culturale: la preservazione della lingua armena, l’editoria, studi filologici, e attività che coinvolgono la diaspora armena.

Curiosità e particolarità
Dal 1811 il monastero produce il liquore Mechitharine, un liquore alle erbe realizzato secondo una ricetta segreta. È diventato uno dei prodotti tipici legati all’identità del monastero.
Nel cortile del monastero nel 2015 è stato inaugurato un khachkar — una croce armena scolpita — dedicato alle vittime del genocidio armeno.

Importanza culturale
È un punto di riferimento per gli Armeni in Austria e per la diaspora armena in Europa, non solo come luogo di culto, ma come centro di cultura, ricerca, memoria.
La biblioteca del monastero è usata come fonte primaria da storici, linguisti, filologi interessati alla storia armena, all’editoria armena, agli studi sul cristianesimo orientale. Alcune esposizioni temporanee organizzate nel monastero toccano temi come il patrimonio culturale armeno (es. la mostra su Karabach)


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